lunedì 19 giugno 2017

Lo spirito della luna

 Una fanciulla solitaria, vittima delle tante delusioni della vita,
incontrò, un bel giorno, un mago che viaggiava su una barca di rame.

Il mago colpito dal vagare solitario della fanciulla, la convinse a seguirlo nel regno celeste.
Trascorsero diversi giorni, perché la fanciulla, provava un leggero timore misto a curiosità… di quel mago venuto dal nulla… al punto da pensare che fosse soltanto un suo sogno… o il riflesso dei suoi ambiti desideri, dimenticati nel tempo…

Ma il mago, con fine maestria, la condusse via prendendola per mano  fermando ogni suo dire per evitare di turbarla ulteriormente…
Nel regno celeste , la fanciulla incontrò una donna , che subito la mise
 in guardia , dalla malafede del mago… che in realtà desiderava soltanto ucciderla per unire per sempre la sua anima alla sua…
 La fanciulla rimase turbata ancora una volta ed incuriosita guardava la donna… non era certa che dicesse il vero… ma un velo di mestizia si distese sulla sua anima…

La donna cercò di tranquillizzarla, promettendole che le avrebbe costruito una lunga fune per farla ritornare sulla terra…ma questo soltanto quando la luna fosse alta nel cielo…

La fanciulla cominciò ad osservare silenziosamente la donna che non conosceva… aveva capelli arruffati, vestiti logori e soprattutto occhi stanchi consumati dal tempo…

Quella donna suscitò nell’anima della fanciulla una infinita pena…
e si accorse ben presto che era pazzamente innamorata del mago… ne beveva ogni parola e lo guardava furtivamente senza che lui se ne accorgesse…

Perché pensò la fanciulla … gli uomini sono a volte così ciechi da non capire? Pronti a cercare la felicità anche molto lontano… senza rendersi conto che è ad un palmo di mano?

Decise allora di recarsi dal mago… sfidando ogni suo timore… e di affrontarlo liberamente per capire se il filo dei suoi pensieri fosse giusto…

Il mago l’accolse facendole una lieve carezza sul viso…
ma lei bloccò la sua mano e piano con dolcezza infinita, quasi cantilenando iniziò a parlare… indicando da lontano la donna…

_Dimmi cosa vedi là dove io ti indico…_
Il mago sorpreso ed un tantino spiazzato rispose…
_Cosa vuoi che veda… è una donna che mi cura da anni… è brava ma un po’ strana dopo la delusione di un amore perso…_
La fanciulla sorrise, in modo sommesso,  poi continuò a dire indicando sempre la donna…
_ E vedi solo una donna? Non vedi una luce fioca all’altezza del suo cuore? Non guardarla con gli occhi… ma osservala col cuore!_
Il mago stupito fissò quella donna con più attenzione…
Pareva un gomitolo ripiegata su sé stessa distesa sotto ad un albero…

-Osserva ancora…osserva bene…_ continuò la fanciulla…

Il mago per la prima volta osservò la donna incapace di non prestare ascolto a quella voce da bambina che lo incitava continuando ad indicare…

_Vedo una luce, ma è fioca, si hai ragione ma cosa sarà mai?_
Una risata argentina si diffuse nella notte ormai inoltrata…
poi riprendendo il suo cantilenare disse dolcemente…
_Vedi a volte, gli uomini vedono… ma non sanno osservare…
l’amore ha bisogno di luce per vivere… quella donna è innamorata di te…ha bisogno di altra luce, la tua per far esplodere tutto ciò che ha nel cuore per te… sopito da anni!
Io sono solo uno strumento che un giorno incontrasti per caso…Dio ha bisogno di strumenti per dare una mano a chi è cieco e sordo… proprio come te… suvviaaaaaaaa ora osserva bene!_
Il mago per la prima volta osservò bene col cuore quella donna ed improvvisamente, lasciando la fanciulla, le corse incontro…sollevandola da terra e le sfiorò il viso…. come mai prima aveva fatto!
Da lontano la fanciulla fu accecata da una luce bellissima tanto forte che per non essere abbagliata… al volo prese la corda e, senza aspettare la luna piena…. discese nuovamente sulla terra…
Al primo contatto… tornò ad essere il ragnetto di sempre…
che dondolava pigro al filo della sua ragnatela…
Aveva compiuto la sua buona azione nella veste di una fanciulla stata un tempo… ormai trascorso…  felice di aver unito due anime!
Morale---- a volte il bene risiede molto vicino a noi…ma non lo riconosciamo… e ci affardelliamo in soluzioni e ricerche distanti….
dobbiamo imparare ad ASCOLTARE LA VOCE DEL CUORE
ED OSSERVARE LA REALTA’ A NOI VICINA…
Ed ecco che anche la vita di un ragnetto, piccolo piccolo…
può essere di aiuto a chi non sa vedere la luce!
Patrizia




Embrioni

C'è chi nasce ovattato dal calore
dall'amore di genitori che trepidanti hanno atteso
il nuovo arrivo.
C'è chi nasce tra mura confertevoli,
tutine multicolori preparate a festa e ninnoli in eccesso
nemmeno consoni ad un bimbo appena nato...
C'è chi nasce per sbaglio, per ironia della sorte
e poi abbandonato... e c'è chi appena nato viene cestinato
come carta straccia in un cestino di un w.c....
C'è chi nasce nella povertà di un ambiente malsano e maleodorante
con appena qualche tutina riciclata e lotta fin da allora
per crescere sano e forte...
C'è chi nasce e soffre già...
c'è chi nasce ed il dolore non sa cosa sia...
C'è chi nasce dall'amore e chi dalla violenza...
chi per errore di un conto mal fatto
e chi dopo molti conti a tavolino fatti e rifatti...
e c'è perfino chi nasce da un seme sconosciuto donato chissà da chi...
Vissuti diversi che modificano la crescita,
la formazione psicologica e mentale
vuoti a volte difficili da colmare o da ridimensionare...
embrioni talvolta minati catapultati in una società mediocre
incapace di ricucire un filo di una tessitura uniforme
ma presenta a tutti l'unico identico conto...
Patrizia


Parole

Ho imparato,
provato e subito
che le parole
non sono solo suoni
ma anche rumori fastidiosi
irriverenti ed amari...
Ci sono parole che scaldano il cuore
ritemprano l'anima
aprono un sorriso...
E ci sono parole che feriscono
annullano i pensieri
e scavano solchi...
Ho imparato che le parole
nascondono silenzi,
attese snervanti
e domande senza risposta...
Ci sono parole che non meditate
provocano un'altra catena di parole
inutili, sterili,
che s'ingigantiscono
nella quiete notturna
E ci sono parole
che emozionano,
sciolgono il ghiaccio
rianimano un'anima in pena...
Ci sono parole solo sperate
mai udite
solo attese, agognate
E ci sono parole che fanno fragore,
caotiche, accavallate
di cui non se ne comprende il suono...
Parole, parole...
e noi uomini fatti di parole...
forse pochi pensieri...
nella smania di dire parole!
Patrizia